Analisi di rifiuti potenzialmente radioattivi: Eurolab fa la differenza!

24-06-2016

Ogni analisi è importante perché il suo risultato è sempre una risposta. Ma quando la domanda è “questo campione è radioattivo?” la risposta è molto importante. I rifiuti radioattivi devono essere smaltiti in modo molto diverso dai rifiuti comuni, per la salvaguardia della salute dell'uomo e dell'ambiente.  

Per questo noi di Eurolab abbiamo scelto di eseguire questa analisi con un procedimento accurato.

La maggior parte dei laboratori che analizza rifiuti radioattivi impiega quasi sempre una sola tecnica: la spettrometria gamma. Con questo metodo è possibile rilevare la quasi totalità dei radionuclidi potenzialmente presenti, avvalendosi di un'unica analisi. Con la spettrometria gamma però, non è possibile ricercare in modo rigoroso e con con la massima precisione i capostipiti delle tre catene naturali di decadimento: 232Th, 235U e 238U.

Per essere certi di effettuare un'analisi completa, noi di Eurolab, utilizziamo la tecnica ICP-MS che rileva le molecole di questi tre elementi. Inoltre, usiamo l'XRF per determinare l’Uranio e il Torio totali presenti nel campione, senza dover manipolare quest'ultimo. Entrambe le tecniche sono accreditate da Accredia, Ente Italiano di Accreditamento.

 

Vediamo dunque che tipo di rifiuti radioattivi possiamo analizzare.

Esaminiamo campioni che possono essere blandamente radioattivi come ad esempio materiali contaminati da Uranio e/o Torio.

Nei nostri laboratori possiamo analizzare sia i rifiuti potenzialmente radioattivi per cause naturali, sia quelli “creati” dall'uomo, usati in alcune industrie o in medicina.

 

I rifiuti potenzialmente radioattivi hanno tutti una storia diversa che noi cerchiamo di scoprire. A volte si tratta addirittura di campioni ritrovati accidentalmente, dei quali non si sa nulla! Nei prossimi articoli vi racconteremo le loro storie.

 
 

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