Brindisi in sicurezza, ma non solo. Perché è importante fare chiarezza sul glifosfato?

14-03-2016

Nelle scorse settimane il glifosfato è stato al centro di forti discussioni in Europa e lo è stato soprattutto negli ultimi giorni con la notizia del rinvio della sua autorizzazione. Scopriamo insieme perché.

Il glifosfato è l'erbicida più usato al mondo. Il limite legale di residui di questo pesticida è di 0,1 microgrammi per litro di acqua potabile. Nei laboratori Eurolab eseguiamo questa analisi: si tratta di un metodo particolare che consente di fornire dati precisi sulla quantità, anche minima, di glifosfato presente nell'acqua. Ma perché si parla tanto di questa sostanza? Principalmente per due motivi: da un lato la Commissione Europea deve stabilire entro fine giugno 2016 se procedere con l'autorizzazione all'uso del glifosfato per altri 15 anni. Dall'altro lato però sono sorti dei dubbi sui suoi effetti sulla salute.

 

Il glifosfato è dannoso? La risposta a questa domanda non è semplice. Gli studi sugli effetti di questo erbicida sono controversi e ancora non si è giunti a una conclusione certa. A destare preoccupazione sono stati anche i clamorosi risultati emersi dalle analisi su alcuni grandi marchi di birre tedesche. Tali esiti hanno stabilito che i residui di glifosfato nelle 14 birre analizzate variano da 0,46 a 29,74 microgrammi per litro. La legge non stabilisce un limite per la birra ma se confrontiamo i dati con il limite legale per l'acqua, è evidente che le quantità sono superiori a quelle consentite. L'Istituto federale per la valutazione del rischio della Germania ha definito tali quantità non rischiose: eventuali danni per la salute avverrebbero solo se si bevessero circa mille litri di birra al giorno.

 

In un clima come questo la decisione sull'autorizzazione del glifosfato si fa difficile. A ciò vanno aggiunte le dichiarazioni dell'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) che descrivono l'erbicida come “probabilmente cancerogeno” e quelle dell'Efsa (l'Autorità Ue per la sicurezza alimentare) che definiscono invece “improbabile” che sia cancerogeno. Visto il clima incerto e nell'attesa di nuovi studi effettuati dall'Echa (Agenzia Europea per le sostanze chimiche), la Commissione Europea ha deciso di rinviare a maggio la decisione sull'autorizzazione del glifosfato. Dato che i risultati dei nuovi studi non arriveranno prima di fine giugno, si ipotizza un'autorizzazione più breve oppure la redazione di una lista di co-formulanti da mettere al bando o, ancora, maggiori controlli sull'uso dell'erbicida.

 

Si tratta di una decisione molto importante e noi seguiremo per voi tutti gli sviluppi per raccontarvi come andrà a finire. Continuante a seguirci!

 
 

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