PFAS in Veneto: un inquinamento senza precedenti

06-05-2016

Tra i verdi e dolci colli della valle dell'Agno la vita scorre tranquilla. Il progresso e la modernità convivono con la bellezza dei boschi dominati dai castelli con le montagne sullo sfondo. Da qualche anno però un nemico invisibile ha contaminato le acque di questo territorio, inquinando le falde che alimentano e dissetano le piante, gli animali e le persone di una vasta area del Veneto.

L'Arpav (Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto) mette a disposizione i dati ambientali relativi alle analisi di PFAS che evidenziano la concentrazione di queste sostanze nelle acque (link alla fine dell'articolo). Una tabella con tanti numeri che rivela una verità amara: le acque di diversi comuni del vicentino, del padovano e del veronese presentano un'alta concentrazione di queste sostanze.

 

Cosa sono i PFAS?

Si tratta di sostanze chimiche di sintesi usate per rendere resistenti all'acqua e ai grassi diversi tipi di materiali come tessuti, carta e rivestimenti di vario genere come ad esempio quelli per le padelle antiaderenti. Sono composti che derivano dal ciclo produttivo e dal processo di smaltimento delle aziende che li utilizzano. I PFAS hanno un'elevata persistenza nell'ambiente e proprio per questo tendono rimanere a lungo anche nell'organismo di chi vi è a contatto o di chi li assume attraverso l'acqua o cibi inquinati.

 

I PFAS sono dannosi per la salute?

Gli studi sugli effetti di queste sostanze sono limitati e talvolta controversi. L'unica certezza è che l'organismo impiega circa cinque anni per eliminare completamente queste sostanze.

 

Come si depura l'acqua dai PFAS?

I filtri usati per depurare l'acqua potabile sono quelli a carbone attivo. Per i prelievi diretti dall'acqua di falda però non ci sono filtri. Parliamo dunque dell'acqua usata per l'irrigazione e per dare da bere agli animali da allevamento.

 

Come si analizza l'acqua per individuare i PFAS?

Eurolab e molti altri laboratori eseguono analisi di PFAS. L'inquinamento stesso è stato rilevato per la prima volta dalle analisi effettuate dall'Arpav nel 2013. La tecnica che usiamo nei nostri laboratori per questo tipo di analisi è LC-MS/MS che unisce il cromatografo liquido allo spettrometro di massa a triplo quadrupolo.

 

Le prove che mancano, purtroppo, sono quelle che identificano i responsabili di tale inquinamento. Per questo noi di Eurolab continueremo a seguire con molta attenzione la vicenda e a darvi nuove notizie non appena ce ne saranno.

Nel frattempo i veneti non si perdono d'animo: organizzano manifestazioni pacifiste simboliche (come la Marcia dei pFiori in programma domenica 8 maggio a Montecchio Maggiore) e incontri con associazioni di categoria, aziende e istituzioni per capire come affrontare il problema. Ormai il danno è stato fatto, bisogna arginarne gli effetti e prendere provvedimenti per i cittadini e le aziende.

 

 

Clicca sul link sottostante per scaricare i dati delle analisi dell'Arpav che comprende i dati dell'analisi di PFAS nelle acque del Veneto, evidenziando i comuni più colpiti come ad esempio Trissino, Montecchio Maggiore, Brendola, Sarego, Lonigo, Creazzo e Cologna Veneta.

Dati ARPAV

 

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Eurolab Srl - Inquinamento PFAS Veneto, analisi PFAS contaminazione acque

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